Gli eventi negativi, specialmente se accaduti durante l’infanzia, rischiano di segnarci per tutta la vita in quanto su di essi si fondano le “convinzioni limitanti”, ovvero quelle autovalutazioni con cui tendiamo a svalutarci, a limitarci nei pensieri e nelle azioni e ad incastrarci in una situazione di stallo caratterizzata da frustrazione, giudizio e autocritica. Infatti l’evento negativo genera un imprinting, attraverso l’inconscio esso opererà per risvegliare in noi sentimenti ed emozioni sgradevoli ogniqualvolta si presenti una situazione nella nostra vita quotidiana analoga in qualche modo a quella che ha generato l’evento d’imprinting. Se per esempio da bambino ho vissuto in una famiglia costantemente attanagliata da problemi economici, da grande vivrò in modo drammatico le situazioni di disagio economico, la perdita del lavoro sarà una tragedia, una bolletta della luce o del gas più salata mi genererà ansia e stress, se la mia auto si rompe e il meccanico mi prospetta una spesa esorbitante per ripararla diverrò preda dell’angoscia. Perché nella mia mente torno ad essere quel bambino impotente, che si rattristava nel vedere i propri genitori afflitti e frustrati per la mancanza di soldi. E la reazione al rivedermi come un bambino triste ed impotente sarà la stessa che avevo quando effettivamente lo ero: mi chiuderò in me stesso, mi farò dominare dalla paura, lamentandomi delle ingiustizie del mondo e rammaricandomi per la mia incapacità e debolezza. Come se un bambino fosse in grado di affrontare problemi economici. Un bambino no, un adulto sì, ma io non sono consapevole di esserlo. Dentro di me la convinzione limitante sta effettuando un’opera di depotenziamento che mi condanna ad una vita di scarsità e precarietà. La vita è impermanente se la lasciamo scorrere, se invece la boicottiamo tutto si cristallizza e fossilizza. Ci condanniamo all’immobilità rispetto al dolore e alla sofferenza.
Cosa fare per venire fuori da un simile pantano? Una delle strategie recentemente più utilizzate è quella del reimprinting, ideata da Robert Dilts, che consiste nel porre una nuova impronta sull’esperienza negativa, agganciandola emotivamente ad una esperienza nello stesso ambito in cui sono emerse le nostre capacità e doti. Un esercizio pratico per attuare il reimprinting è quello che fa ricorso alla “psicogeografia”, ossia all’identificazione in una stanza di spazi che rappresentino una nostra esperienza, talvolta identificati tramite dei fogli di carta, per cui immagineremo sul pavimento una linea del tempo: in un foglietto scriveremo la parola ” presente”, lo metteremo in terra, e cominceremo a muoverci in avanti, immaginando contemporaneamente delle situazioni di vita quotidiana in cui possa emergere un disagio legato alla convinzione limitante. Quando cominceremo a provare un sentimento, una emozione o sensazione negativa vorrà dire che l’imprinting si è attivato. A questo punto usciremo dalla linea del tempo e posizioneremo altri due fogli, dietro a quello del presente, che rappresenteranno un evento passato in cui si è manifestata una risorsa o una potenzialità in una vicenda analoga, mentre l’altro foglio rappresenterà l’evento di imprinting. Ritorneremo sulla linea del tempo e, partendo dal presente, ci muoveremo all’indietro, verso il passato, entrando dapprima nell’esperienza di risorsa, godendoci lo stato di benessere e serenità che il ricordo di quell’esperienza ci dona. Quando ci sentiremo pronti possiamo continuare il nostro viaggio nel tempo e arrivare fino alla soglia del foglio che rappresenta l’esperienza di imprinting, ma senza entrarci dentro. Osservo l’evento dall’esterno, in modo da non farmi contaminare dalla negatività di cui esso e portatore. A questo punto potremo attingere al bagaglio di risorse dell’esperienza positiva e trasferirle in quel contesto. Posso immaginare un flusso attraverso cui influenzare situazioni o persone, o fantasticare su cosa sarebbe potuto succedere se avessi avuto quelle risorse a mia disposizione in quella situazione, così da completare il reimprinting. Le informazioni sull’evento verranno sovrascritte con nuovi input, così da creare un effetto diverso relativo all’influenza dell’evento sulla mia vita.
L’esercizio termina riprendendo il cammino lungo la linea del tempo, verso il futuro. Se il reimprinting è riuscito, sentirò emozioni e sensazioni diverse rispetto a quell’ambito, dove manifesterò una nuova consapevolezza, una freschezza e una forza mai sperimentate. Perché sarò diventato cosciente delle mie potenzialità.